Dalle principali leggi della fisica si ricava che tra due masse, poste ad
una certa distanza tra loro, si genera una forza di attrazione dipendente
dall'entità delle masse stesse e dalla distanza che tra esse si
interpone. In particolare, questa forza è inversamente proporzionale al
quadrato della distanza tra le due masse, così che, più
sono distanti e più l'attrazione che si sviluppa è debole.
Supponendo come prima massa il pianeta Terra, e come
seconda un qualsiasi corpo posto, per semplicità, sulla sua superficie, tra
questi due corpi si genera una forza, comunemente chiamata peso, la quale è
data dal prodotto tra la massa del corpo preso in considerazione e
l'accelerazione gravitazionale "g", il cui valore è di circa 9.81
m/s2.
Detto questo, è facile
comprendere che un qualsiasi aeromobile, per sollevarsi dal terreno e cominciare
il suo volo, ha bisogno di sviluppare una forza che si opponga al suo peso, in
modo da creare un'accelerazione verticale che gli permetta di guadagnare quota
o, comunque, che sia pari al peso
stesso nel caso in cui il velivolo si porti nelle condizioni di volo orizzontale
(e quindi in assenza di accelerazioni verticali).
Per i dirigibili, le mongolfiere ed altri velivoli detti "più
leggeri dell'aria", questa forza viene fornita dalla spinta di Archimede
generatasi dalla differenza di densità e, quindi, di peso specifico esistente
tra il gas contenuto all'interno del velivolo e l'aria che lo circonda.
Per
i "più pesanti dell'aria" invece, cioè per tutti gli aerei ed
elicotteri, questa forza si genera a causa di una differenza di pressione
generata dal moto relativo delle particelle d'aria attorno al profilo delle ali
(nel caso di aerei) o delle pale dei rotori (nel caso di elicotteri).

Considerando una sezione trasversale di un'ala o di una
pala, si noterà che questa assume una forma particolare e ricorrente, detta
profilo aerodinamico, creato appositamente per sfruttare le differenze di
pressione che vengono a crearsi tra la parte superiore del profilo (dorso) e la
parte inferiore (ventre) durante un moto relativo. Se un profilo viene immerso
in un fluido in movimento (il fluido in questione è l'aria), si noterà che,
data la forma dello stesso, per raggiungere contemporaneamente il bordo d'uscita
due particelle che si muovono una sul dorso ed una sul ventre
viaggiano a velocità diverse, in quanto la particella sul dorso deve
compiere un percorso più lungo. Questa differenza di velocità porta, per il
teorema di Bernoulli, ad una differenza di pressione nelle due parti del
profilo: sul ventre, le particelle d'aria saranno costrette a rallentare il loro
moto a causa dell'attrito con la superficie, portando così ad un aumento di
pressione in questa zona; sul dorso, invece, l'aumento di velocità che le
particelle d'aria subiscono (causato dal principio di continuità) porta ad una
diminuzione di pressione. La somma della depressione dorsale e della
sovrapressione ventrale, causa la formazione di quella che viene denominata
forza aerodinamica "F", la quale è solitamente scomposta nelle sue
due componenti: la portanza
"P", normale alla direzione del moto del fluido ed opposta alla forza
peso e la resistenza aerodinamica
"R", tangenziale al moto del fluido.

Figura 3.
L'ala: copertura e profili
E' facile capire, quindi, come l'ala di un aereo o la pala di un
elicottero possano essere formate da una serie di profili posti uno vicino
all'altro e racchiusi da una copertura, la quale, poggiando su questi, assume la
loro forma. In altre parole, semplificando concettualmente il problema, è
possibile considerare l'ala come formata da un unico profilo dotato di uno
spessore pari all'apertura alare.
I principi fondamentali che regolano la costruzione delle strutture
resistenti utilizzate nel settore aeronautico hanno subito una rapidissima
evoluzione nel corso di quest’ultimo secolo, ed in particolare nei suoi primi
quarant'anni: da una struttura detta ad "elementi concentrati", nella
quale gli elementi resistenti erano costituiti da una serie di puntoni e tiranti
e la forma del profilo era data da uno strato di tela sul quale, data la bassa
resistenza di questo materiale, non potevano gravare sforzi elevati, si è
passati a strutture come quelle a "guscio" o ad "anima
sottile". In particolare, data la natura dell'aereo considerato per questa
trattazione, la filosofia costruttiva della struttura ad anima sottile riveste
una notevole rilevanza per i calcoli che verranno presentati.
Il
Bf 109, infatti, utilizzava un ala interamente metallica (molto innovativa per
l'epoca) dotata di struttura ad anima sottile; ciò sta a significare che i
carichi agenti sull'ala vengono sopportati sia dai longheroni, cioè delle
particolari travi inserite longitudinalmente nell'ala, sia dal rivestimento, il
quale, essendo metallico, è in grado di resistere molto più della tela.
Le
strutture ad anima sottile prevedono comunque l'utilizzo di ulteriori componenti
oltre a quelli precedentemente illustrati: all'interno dell'ala sono poste delle
centine, il cui compito è quello di fornire un solido appoggio strutturale sul
quale fissare il rivestimento metallico e, quindi, di fornire e mantenere la
forma del profilo aerodinamico.Parallelamente al longherone sono disposti dei
correnti, sui quali vengono connesse le superfici di controllo (alettoni) od
altre superfici mobili (generalmente sistemi si ipersostentazione come flap e
slat, oppure superfici atte ad aumentare la resistenza aerodinamica come gli
spoilers).
Come è possibile notare dagli schemi presentati, l'ala del Bf 109
comprendeva l'utilizzo di un solo longherone (ala
monolongherone), posto al 40% della corda di ogni profilo; oltre a questo
sono state inserite nella struttura resistente
tredici centine e diversi correnti.


Data la larga diffusione dei
termini anglosassoni nel campo aeronautico si riporteranno le traduzioni di
alcune parole chiave, basilari per la comprensione di un qualsiasi testo di
inglese tecnico aeronautico. La traduzione di "portanza" è
"lift"; il simbolo di questa forza è la "L" ed il
coefficiente di portanza viene generalmente indicato con "CL"