Arte poetica
La musica,
più d’ogni cosa;
e a tal
fine fa’ l’ abitudine
all’Impari,
vago e solubile
nell’aria:
non pesa e non posa.
Le parole ,
io sono d’avviso,
sceglile
con qualche malizia:
meglio la
canzone un po’ grigia
d’Indeciso
unito al Preciso.
Pupille ,
oltre veli, più belle;
nel pieno
meriggio quel fremito
di luce,
d’autunno quel tepido
cielo: blu
trapunto di stelle.
Ma con il
Colore va’ cauto:
ché la
sfumatura soltanto
ti fidanza
il sogno più blando
al sogno, e
l’òboe col flauto.
Rifuggi la
punta assassina,
e l’Arguzia
e il Riso impuro:
ché fa
lacrimare l’Azzurro,
quell’aglio
di bassa cucina.
E torci il
collo all’Eloquenza;
la Rima , è
meglio che la domi.
Chi la
ferma se l’abbandoni ?
Frenala se
non vuoi far senza.
Ahimè, quante
colpe la Rima!
Qual bimbo
sordo,o negro stolto,
foggiò
questa gioia da un soldo
che suona
sì falsa alla Lima?
E sempre la
musica. Il verso
Sia
soltanto l’essenza viva
Di un’anima
già sulla via
D’altri
amori, nel cielo terso.
Il verso :
una bella avventura
Che sulla
brezza del mattino
Va
sfiorando la menta e il timo,
lieve.E il
resto è letteratura.