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LA STRUTTURA ALARE:

 

 

Il Messerschmitt Me. 262 A-1a era un aviogetto ad ala bassa, con i due reattori installati in gondole il cui dorso si raccordava con quello dell’ala, impennaggi cruciformi e carrello triciclo anteriore retrattile.

L’ala, con un diedro frontale di 6 gradi e una freccia sul bordo di attacco di 18°32’, era costituita da due semiali, ciascuna su un robusto longherone a doppio T con solette in acciaio ed anima in lega leggera, un longheroncino posteriore, ventuno centine e diversi correntizi di irrigidimento. Le due semiali, collegate tra loro da piastre bullonate, erano vincolate alla fusoliera mediante quattro spinotti e due profilati ad L. L’intero bordo di attacco alare era occupato da un’alula HP automatica in lamiera di acciaio, in tre elementi per semiala, e quello di uscita dagli ipersostentatori a scorrimento in quattro elementi (con angolazione massima di 60°) e dagli alettoni Frise (muniti di alette compensatrici), entrambi completamente metallici.

 

ALETTONE FRISE:

L’alettone che si abbassa, provoca un aumento locale del Cp del profilo, quello che si alza ne genera una diminuzione. Tale incremento, influenzando la resistenza indotta, fa nascere una assimetria tra le resistenze aerodinamiche delle due semiali, che dà luogo ad un momento imbardante, che tende a far ruotare il velivolo intorno all’asse Z, in modo tale che la semiala più portante indietreggi. In volo il pilota corregge questa rotazione agendo sul timone direzionale. Poiché uno degli obbiettivi principali della progettazione consiste nella riduzione delle manovre correttive richieste al pilota, venne introdotto l’alettone Frise, nel quale la manovra di virata fa sporgere brutalmente dal profilo alare il bordo di attacco dell’alettone deportante, in modo che si comporti come un vero e proprio freno aerodinamico compensando il momento imbardante

 

 

 

L’ALULA HAUDLEY PAGE:

Gli ipersostentatori si distinguono in due categorie: quelli che agiscono sul bordo di attacco e quelli che agiscono sul bordo di fuga.

I primi spostano il distacco della vena ad incidenze più elevate; gli altri accentuano la curvatura del profilo, aumentando la superficie ed incrementando quindi la portanza a parità di incidenza geometrica.

Tipico ipersostentatore del bordo di attacco è l’alula Hadley Page. A parità di incidenza, con questa aletta è possibile ottenere un Cpmax ad un’incidenza molto più elevata che non con gli altri tipi di ipersostentatori.

 

 

LA FUSOLIERA:

 

 

La fusoliera, a struttura a semiguscio, era a sezione pressoché triangolare, ed era costituita da quattro elementi principali:

Il muso:

Venne costruito prevalentemente in lamiera di acciaio, al fine di sopportare i carichi prodotti dalla gamba anteriore del carrello e dal pesante armamento (quattro cannoncini MK109 da 30 millimetri, i due inferiori con 85 proiettili, i due superiori con 100).

Il tronco centrale:

La zona centrale della fusoliera comprendeva il cockpit (abitacolo) dotato di blindatura di spessore mm 20 con la copertura in plexiglas blindato (da 90mm) incernierata sul lato destro. La parte anteriore della cabina di spessore mm 50 era riscaldata elettricamente con fili molto sottili, mentre posteriormente vi era una blindatura completa.

Il tronco posteriore:

Vi era collocata la radio FuG 16Z o ZY abbinata ad un trasponder Fug 25a.

 

 

Il cono posteriore:

Venne progettato e costruito in maniera solidale con la deriva ed ottenuto interamente in dural con fasciame conico di rinforzo.

 

I PIANI DI CODA:

 

Gli impennaggi, di ridotto allungamento e marcatamente rastremati, erano costituiti da uno stabilizzatore a calettamento variabile elettricamente, dalla deriva, dai due semiequilibratori e dal timone, tutti metallici ad eccezione del bordo d’attacco della deriva in legno. Le superfici mobili, tutte contrappesate, erano munite di alette correttrici.

 

 

I CARRELLI:

 

 

Le gambe del carrello, munite di ammortizzatori oleopneumatici, avevano ruote da 84 (le posteriori) e da 66 centimetri di diametro (l’anteriore). Il carrello, la cui gamba anteriore rientrava all’indietro nel muso, e le posteriori di piatto nell’ala, ruotando verso l’asse del velivolo e con le ruote che si occultavano nel ventre della fusoliera, era la parte meno soddisfacente dell’aereo, ed in particolare i cedimenti della gamba anteriore e gli scoppi del suo pneumatico furono una delle più frequenti cause di incidenti.